L’Associazione Allevatori del Friuli-Venezia Giulia (AAFVG) ha annunciato l’avvio di un progetto senza precedenti. Per la prima volta in Italia verrà, infatti, effettuato il calcolo delle emissioni climalteranti nella totalità delle aziende di bovine da latte presenti sul territorio regionale.
Il progetto, finanziato per il 90% dalla Regione e per il 10% da fondi propri, è gestito dall’AAFVG in collaborazione con Ersa (Agenzia regionale per lo sviluppo rurale), Università degli Studi di Udine e Ceviq (Organismo di certificazione), ed avrà una durata di due anni.
Il direttore, dr. Andrea Lugo, sottolinea come la capillarità di questo lavoro permetterà di ottenere un quadro puntuale e trasparente dell’impatto ambientale attribuibile alle singole aziende. Un dato questo che è lecito ipotizzare, nel prossimo futuro, possa rappresentare un elemento di premialità da parte di amministrazioni pubbliche e acquirenti, ma anche un utile indicatore per la riconversione di situazioni critiche.
Le emissioni agricole, seppur in diminuzione del 13,2% dal 1990 a oggi, si stimano al 7,8% del totale. La zootecnia contribuisce per il 5,9% di questa fetta e, all’interno del comparto dell’allevamento, la produzione del latte impatta per il 33%.
Il progetto prevede l’intervento di tecnici dell’Associazione Allevatori per raccogliere tutte quelle informazioni necessarie alla valutazione dell’impronta carbonica (LCA Life Cycle Assesment, Ciclo di Vita). I dati saranno raccolti in circa 400 aziende per un totale di oltre 40.000 bovini da latte. Lo strumento utilizzato per la rilevazione dei dati sarà il software già messo a punto dall’Ersa e l’elaborazione scientifica verrà curata dall’Università di Udine.
Successivamente alcune aziende pilota verranno coinvolte dal Ceviq per stilare un protocollo di certificazione che, una volta validato, sarà disponibile per tutte le imprese che vorranno utilizzarlo per loro finalità etiche e/o commerciali.